giovedì 25 agosto 2016

Zizzania

di Louise Glück

QUI LA VERSIONE ORIGINALE

Qualcosa
viene al mondo indesiderato
invocando disordine, disordine - 

Se mi odi tanto
non preoccuparti di darmi
un nome: ti serve
un altro insulto
nella tua lingua, un altro
modo di incolpare
una tribù di tutto -

lo sappiamo entrambi
se adori 
un solo dio, ti serve
un solo nemico -

Io non sono il nemico.
Solo un trucco per ignorare
ciò che vedi accadere
proprio qui in questa aiola,
un piccolo paradigma
di fallimento. Uno dei tuoi preziosi fiori
qui muore quasi ogni giorno
e non puoi riposare finché
attacchi la causa, vale a dire
qualsiasi cosa rimanga, qualsiasi cosa sia
per caso più resistente
di quella che ti appassiona -

Non era fatta 
per durare sempre nel mondo reale.
Ma perché ammetterlo quando puoi continuare
a fare come sempre fai,
dolerti e incolpare,
sempre le due cose insieme.

Non mi serve la tua lode
per sopravvivere. Ero qui prima, 
prima che tu fossi qui, prima
che tu abbia mai piantato un giardino.
E sarò qui quando rimarranno solamente
il sole e la luna, e il mare, e il campo largo.

Costituirò il campo.


- Traduzione di Massimo Bacigalupo, con piccole modifiche. 
Dal libro: L'iris selvatico, Giano, 2003






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